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Le Parole tra Noi

TOMMASO CASCELLA

LUOGO SPAESATO

a cura di Claudia Terenzi
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“Il faut être léger comme l’oiseau et non comme la plume » (Paul Valery)

 

Un segno appare frequentemente nelle opere di Cascella, una sorta di identificazione che rende subito riconoscibile il suo timbro personale. Ed è solo suo: ad attraversare l’intera tela o le pagine dei disegni, oppure di dimensioni minime, assorbito nello spazio. Mi sono chiesta a cosa può corrispondere questa forma a volte racchiusa, altre aperta, un segno tracciato come qualcosa che sta ad indicare un gesto spontaneo nella più programmata stesura dei colori, nelle campiture che definiscono le superfici e al tempo stesso suggeriscono diversi piani di visione e di percezione dell’immagine.



















 

 

Un suono nudo

 

Un segno tracciato quasi casualmente, che solo a volte prende forma e si riempie di colore. In certe sculture diventa anche un occhio (Cascella è pittore, scultore, decoratore, incisore, ceramista, scrittore, ideatore e costruttore di oggetti “sculture abitabili” e altro...), oppure rimane a sé come un orpello, nel senso di illusoria ed effimera apparenza. Da puro segno può diventare disegno che si sviluppa in una forma essenziale e spesso ironica, nei teatrini invece diventa a volte una maschera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una dinastia di artisti quella di Cascella, dal padre Pietro e lo zio Andrea, la madre Anna Maria Cesarini Sforza raffinata ceramista, il nonno Tommaso, Michele, pittori di paesaggio, il bisnonno Basilio pittore, illustratore e ceramista, fino alla generazione più recente con Matteo Basilè, figlio di Tommaso.

Di Tommaso va ricordato inoltre il suo rapporto con i poeti, la fondazione nell’81 della rivista di arte e poesia Cervo volante, diretta da Sanguineti e da Bonito Oliva. Nella raccolta di disegni dal titolo Smorfie, pubblicata da Etrusculudens nell’86, Sanguineti illustra con parole di fantasia, ma suscitate dalle allegorie dei segni, i rapidi tratti evocativi: un animale, un volto, un teschio, una stella, la terra, il sole raggiante, un insetto invisibile e minaccioso. Attraverso le parole i disegni prendono corpo e si svelano a noi nella più sintetica apparenza: “Adesso incomincio che ti dico che l’ho visto subito”, Sanguineti, e in effetti nei segni essenziali appare d’incanto ciò che ci suggeriscono le parole.

In questa mostra due dipinti su tela, “Un suono nudo” e….. dove il segno appare di nuovo, chiuso, aperto, filiforme, oppure più elaborato, in un rosso denso di colori, con inserti di carte ritagliate. Le altre opere su carta o cartone sono a volte tridimensionali, come “Giacere sulle onde” che appare simile ai teatrini, o “Muto con le nubi” dove una specie di lingua biforcuta si insinua nei diversi piani, anche in questo caso formando un oggetto che è oltre la pittura. Le teste, le facce ironiche, beffarde disegnate e dipinte su carte riciclate; in una carta catramata di nero, grigio e colore, “La parte rimossa”, un lembo rosso si stacca dalla pagina anche qui ad indicare uno spazio che non si esaurisce. Il giallo intenso di “Gentile dissenso”; di nuovo un volto, due occhi in “Ombra affilata”, e una sorta di evocazione alla luna in “Intervallo geografico” che mi ricorda “Quattro storie sulla luna” di Italo Calvino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Intervallo geografico

 

I titoli delle opere di Tommaso richiederebbero un capitolo a parte e sembrano, imprevedibili, divagare oltre il dipinto, A volte suggeriti più dal colore che dalle forme, in un continuo gioco di fantasia, che ci invita a cogliere più a fondo il valore dell’immagine. I titoli, poetici, sono spesso evocazioni della natura, oppure pensieri, riflessioni, ma anche corpi, sostanze: una sorta di racconto tra parole e immagini, guidato dalla leggerezza, e dall’ironia.

Non solo la fantasia, ma anche una straordinaria manualità sono alla base del lavoro di Tommaso Cascella in ogni oggetto che crea, anche quando usa i materiali più vari, oltre alla tela e alla carta (ferro, argilla, pietra, rame, e altro) con apparente leggerezza in un sistema combinatorio di segni e colori, non privo di significati enigmatici. Quindi torniamo all’origine di quel segno distintivo che lo caratterizza. Un microcosmo? Un simbolo? Un riferimento, rovesciato, all’infinito, quasi un’astrazione, oppure più semplicemente un segno identificativo che si contrappone alla struttura architettonica dei dipinti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

​​

Tommaso Cascella con Marisa Facchinetti e Fausto Cantagalli

 

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Comunicato stampa

                                                              

 

Tommaso Cascella

LUOGO SPAESATO

“Il faut être léger comme l’oiseau et non comme la plume » (Paul Valery)

 

Galleria “Arte e Pensieri” Via Ostilia 3a Roma

Inaugurazione 15 febbraio ore 18

Fine mostra 10 marzo 2022

aperta merc./sab. dalle 16 alle 20

info: 3397092125

 

 

Tommaso Cascella, figura più che nota, da annoverare tra gli artisti più rilevanti nel panorama sia nazionale che internazionale a partire dagli anni ‘80 del secolo scorso ad oggi, espone dal 15 febbraio nella galleria “Arte e Pensieri” in una personale dall’ evocativo sottotitolo scelto dalla curatrice Claudia Terenzi.  « Il faut être léger comme l’oiseau et non comme la plume ».

Cascella è presente in questa mostra con due quadri di medio formato, otto carte, due teatrini « installati » in modo dialogante con le opere a muro e inoltre saranno esposti anche alcuni libri d’artista.

Sono lavori dove la ben nota maestria, lievità e fantasia dell’artista si coniugano con mirabile «sintesi » cromo-segnica e si collegano con ineccepibile coerenza al suo percorso storico, una coerenza che si alimenta e struttura tra la solidità delle nette campiture e le forme in costante formazione o mutamento date dal segno, un segno quasi primigenio (il suo timbro personale scrive la Terenzi)  che lo identifica, lo caratterizza quasi fosse una sorta di « chiave » (di violino ?) per l’avvio o l’approdo di mutevoli molteplici sonate che si intersecano corali verso armoniche dissonanze fino a vere e proprie sinfonie dove Klee, Licini…Picasso sono testimoni, mentre l’ombra lunga della sera insiste, in contro-canto giocoso Tommaso dissente, in contropiede ed in  contromano  traccia incide e segna, alza il volume e feconde sonorità (visive) in-fonde.

Bruno Aller

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