Anno VIII - Numero 1/2022
GUALBERTO ALVINO
POESIE
De gauche à droite
temo che la faccenda si complichi più del dovuto
il nostro ne converrai è lavoro da braccianti badilanti
si suda bestemmia letica coll’acqua sputazzi dietroporta
non rispondi al figlio che chiama fosse mai nato
tendendo la corda da tomo a tomo se ne va sull’eureka
d’una paroletta sbagliata ballonzola si tuffa
si riaccende s’affioca nel giochetto novo senza te
strilla maestri come l’aiutobibliotecario appena
ci scorge nel lato corto del giardino pensile ma dico
maestri di che? sapessero i tarli le ambagi
i varî lacerti che non si parlano ma un filo dev’esserci
basta applicarsi saltare pranzi fumare
il più possibile caffè neramaro a torrenti
ho idea che siamo in tanti nello stesso guado
non meritare il titolo non voltarsi sperando nell’errore
di persona imprescindibile è del resto la forza
risanatrice — Vis Medicatrix Naturae —
che ogni essere vivente possiede
questi poeti santiddio questi cercatori della malora
è più che evidente questi professori
associati dissociati queste performer dalle creste
ricciute labbri secchi senza vergogna le cui poesie certo
non perseguono l’art pour l’art eppure quello
è l’esito che non puoi a meno
di cogliere disinvolta manipolazione linguistica
lacerazione del tessuto sintattico scancellato
ogni segnale di direzione l’azione sovvertitrice
vien voglia di torturare massacrare mozzare
spegnere e mettersi a parlar d’altro
o non parlare affatto spegnere soltanto
smorzare proprio tutto sia da pietà tocca
essemplo etterno
qui importa precisare la nequizia di colei
per cui tutto ciò avviene sia come le piace
mal mio grado vorrei tuttavia soggiungere
vita bastamente comoda sin da sua apparsa
salvo trasgredir norma e fu finimondo
lei la becera l’immonda la sozza fiato di giglio
torniamo qui fra segni che non hanno aria di segni
se il testo cessa d’esser chimerico allora sì ma
è necessario esplicitarne le fasi comma
per comma le cose vanno diversamente quando
ciò che domanda d’esser compreso è compreso
almeno in parte
almeno quello
tutt’al più pare simula camuffa quando
nel boschetto la sbatté al tronco l’accecò
e disse trovami
per altri la borsa ma per lui
mettre en texte il chiodo fisso del mattino
velut in arcem scrutando il pacco delle nuvole irregolari
viene a luce un fatto di gran rilievo vale a dire
la santissima s(c)emenza del mondo
i brusii che fa la serpaia di carne da che
ti sgrovigli in un balzo per piombare
con esquisita minuzia
nella paradossografia antica e medievale
dentro l’impresistica secentesca come
fossero luoghi ricordi sapori
ciò che è più probante
gli uni rispetto agli altri
sed de hoc satis
esta è bassa poetria de maledicto
philologo et huomo
* * *
Codices inutiles
be’ no la faccenda è diversa
si tratta fondamentalmente di una congettura
sin da una prima letta risulta infatti evidente
l’emendatio ex ingenio causa copista sciatto sciagurato
ci sono a volte codici non descripti che però
si rivelano di nulla utilità e allora si cena asciutto
non si cena neppure si dorme poco e male
urge spogliare i mss operare con criterî di sana empiria
tutto il lavoro è evidente fu condotto
con scarsa diligenza tanto da lasciar guasti
alcuni luoghi che si sarebbero potuti
benissimamente correggere con poca spesa
gettandovisi a tutt’uomo s’intende
balzi du même au même
press’a poco il testo volgato
ma dove sono avvenuti gli scolorimenti e le rasure?
nella scrittura negli ornamenti
nelle rubriche
nel colofone
l’originale di questa raccolta si teneva perduto
prima che per puro caso gli venisse a mano il ms
è solo il testo di confronto per far ordine
nella congerie delle varianti il rimedio
per medicare un luogo corrotto quando non
sia possibile ricorrere a una lezione tràdita
gli s’afforza la convinzione che
il membranaceo sia il libro più solido
di tutta la storia i margini esterni e quelli
dell’intercolunnio sono sempre proporzionali
stabilire se prima della cosa la parola o ecc.
è ponzar soverchio e sottile
per consolazione propia
giusto a passar maninconia
stenebrare i misteri
tutto dipende da una mera combinazione d’accidenti
dove a e ba s’equivalgono s’accartocciano
* * *
Canzone per andare in maschera
sciolgo la maggior parte delle abbreviazioni
fuorché le più comuni sempreché non intervengano
impedimenti si distingue u da v
alle abbreviazioni così mantenute riconduco
per uniformità varianti di minimo vaglio
è stata segnata l’apocope nelle seguenti occorrenze
lascio inalterate le formule dell’inscriptio
e quelle finali di saluto solo
se le abbreviazioni non dànno adito a dubbî
modernizzo accenti apostrofi cifre
conservo le forme in tio tia la congiunzione et
l’h etimologica e paraetimologica i plurali
in i geminata rendo con ae oe la e cedigliata conservo
l’iniziale maiuscola nei nomi
e dei mesi e dei giorni
degli organi delle cariche pubbliche
degli ordini religiosi dei titoli
nobiliari e di chiesa ma rendo
sia chiaro sempre minuscoli d’altro canto
quando di fronte a cruces non so suggerire
integrazioni o interpretazioni ìndico con 3
puntini e un interrogativo tra quadre
i passi fisicamente perduti e quelli per me
impossibile determinare quando fosse perpetrata
la spiacevole mutilazione chiudo tra quadre
le congetture e aggiungo
un domandativo fra tonde quando l’ipotesi
non persuade 3 puntini tra quadre indicano
dove certi supplementi marginali furono mozzati
si badi che in corpo minore segnalo
l’esistenza in carattere grasso
sopra i rancori particolari
sia pur cadendo in inesattezze parecchie
dal posto in cui vengono a trovarsi
detti segni di richiamo
aggiunti a margine o in sopralinea
non sprovvista neppure essa di rabeschi
quantunque più scarsi e semisvaniti
per causa della complicata mischianza
SCIAGURATAMENTE
NON FUMMO
ABBASTANZA
VELOCI
* * *
Mon triste cœur
per giunta perfidi accostamenti dissacratori
sceverar rime reali da apparenti non so come dirlo
prosare verseggiare stesi parlari leggiadretti
e gentili — la vicinità delle pargole
sotto pergola a ora fresca incombente crepuscolo
spogliando codici fabbricando reticoli di suoni
a loro scanto — redarne l’estimo a probationes calami
nobleza y lealtad 100 copie del Poema
per maritar 7 figliuole
lu terzo si è quillo là dovo è deu
lu quale viderauno li iusti luy là visibilimente
colpa di copisti beoti e trascurati
cupidissimi del danaio barattieri artefici d’ogni frode
e miseri noi sviati dal significato allegorico
ancorché bozzo assai più che quadro
altri scempî cadono qui in acconcio
dovendosi infine espropriar ville e terreni
dirimer quistioni circa il corso dell’acque
dissoluzione di una civiltà di una cultura
contro il paludamento del linguaggio
ma la casa cui entro temperatissimo refrigerio
è abbracciata deo gratias
da tenera erba luisa
* * *
Rethorica novissima
illustrare le dinamiche della tecnica definitoria
potrà parere come dire? pratica arborosa
è ben falso che le parole ecc.
la parola può rivelarsi nella sua interezza
niente baccellonerie per carità
l’ordine delle idee deve decidere
l’organizzazione degli articoli
in antico gli storici ritenevano
intercorrano rapporti naturali
tra le espressioni e il loro significato
(poi si pentirono qui ne fa testo il séguito)
lo studio etimologico può far luce sulla storia delle genti
è indispensabile una conoscenza dell’evoluzione semantica
i vocaboli diventano specifici quando si applicano
termini generici a oggetti individuali resta il fatto
inoppugnabile che il significato di una parola
è indipendente dal suo etimo inutile dire
ci aiuta a conoscere la sapienza questo sì
e la poesia celata nelle radici nelle desinenze
a cercare nelle lingue i monumenti
degli abiti remoti e delle credenze
il criterio per distinguere i vocaboli affini
le variazioni di suono e senso
son cosa capitale a conoscere
oh se potessimo scordare le origini tutte
sinattanto che 2 idee si potranno significare
con 2 promiscui lemmi le voci superflue fan confusione
e la confusione è ben sudicia cosa di cui reca l’impronta
la lessicografia de qua diximus
per conoscere le sottili sfumature dei significati
si fa ricorso a lessici grammatiche
memorie storiche epistole commedie proverbî
determinare con cerusica esattezza il valore dei termini
distinguere bastantemente l’obietto
da altro simile nella classe o nel genere
specie alla figlia nata da poco alle lettere
con seni da accendere gelosie omicide spero
non saperti mai a tale stato ridotta
ti vedo giovane e così sempre
ne fa testo l’ombra che proietti
immutata da che col motorino sotto gli archi […]
le voci che presentano la o tonica
sono all’incirca una dozzina tenerlo a mente
tornare alla nomenclatura dell’uso
saper scrivere bar pasticca piccoletto sbracato
in un testo sorvegliatissimo
una pluralità d’accezioni fino a totalmente smarrirsi
ecco qui la scommessa non c’è rimedio
indicare le reggenze sintattiche una via l’altra
rinunziando a pranzi abbracci caffè
este trabajo tiene como objeto de estudio la
[Da Rethorica novissima, Roma, Il ramo e la foglia Edizioni, 2021]